ALLA LUCE DELLA PAROLA – COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA 09/07/23
XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
” Venite a me” (Mt 11,28)
Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Gesù loda il Padre per i pochi che hanno accolto il suo messaggioaprendosi alla novità, mettendo in gioco il loro sapere e la loro conoscenza. Lodandolo Egli lo chiama Signore del cielo e della terra sottolinenado che la condizione per poter accogliere la novità del Vangelo è farsi piccoli.
I sapienti e i dotti hanno osservato tutto dall’alto del loro sapere ma, i miracoli e le guarigioni operate da Gesù sono rimasti incomprensibili. Chi, invece, si è lascaito toccare dalla mano di Gesù ne ha sperimentato la vicinanza e msericordia. Chi ha osservato tutto con gli occhi assetati di un bambino ha ricevuto la grazia di comprenderne il messaggio e di seguirlo . Ma, la missione di Gesù non può limitarsi ad alcuni perchè. Come Egli stesso afferma, il Padre gli ha donato tutto e quel tutto comprende anche l’uomo. Tutti gli uomini e non alcuni. È a tutti e ad ognuno che il Signore vuole far conoscere il Padre, rivelarne la sua misericordia, il suo amore. L’invito è per tutti a mettersi in cammino sulla via dell’amore abbracciandone le esigenze. Il giogo soave e leggero che Gesù per primo ha scelto di portare facendosi piccolo.