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RICORDO DEL PRESEPE VIVENTE 2022 A PALAZZUOLO SUL SENIO

“Tre anni prima della sua morte, decise di celebrare vicino al paese di Greccio, il ricordo della natività del bambino Gesù, con la maggior solennità possibile, per rinfocolarne la devozione. Ma, perché ciò non venisse ascritto a desiderio di novità, chiese ed ottenne prima il permesso del sommo Pontefice.

Fece preparare una stalla, vi fece portare del fieno e fece condurre sul luogo un bove ed un asino. Si adunano i frati, accorre la popolazione; il bosco risuona di voci e quella venerabile notte diventa splendente di innumerevoli luci, solenne e sonora di laudi armoniose.

L’uomo di Dio stava davanti alla mangiatoia, ricolmo di pietà, cosparso di lacrime, traboccante di gioia. Il santo sacrificio viene celebrato sopra la mangiatoia e Francesco, levita di Cristo, canta il santo Vangelo. Predica al popolo e parla della nascita del re povero e nel nominarlo, lo chiama, per tenerezza d’amore, il “bimbo di Bethlehem ”.

Un cavaliere, virtuoso e sincero, che aveva lasciato la milizia secolaresca e si era legato di grande familiarità alI’uomo di Dio, il signor Giovanni di Greccio, affermò di aver veduto, dentro la mangiatoia, un bellissimo fanciullino addormentato, che il beato Francesco, stringendolo con ambedue le braccia, sembrava destare dal sonno.

Questa visione del devoto cavaliere è resa credibile dalla santità del testimone, ma viene comprovata anche dalla verità che essa indica e confermata dai miracoli da cui fu accompagnata. Infatti, l’esempio di Francesco, riproposto al mondo, ha ottenuto l’effetto di ridestare la fede di Cristo nei cuori intorpiditi; e il fieno della mangiatoia, conservato dalla gente, aveva il potere di risanare le bestie ammalate e di scacciare varie altre malattie”. (FF 1186)

Lo scorso Natale Palazzuolo sul Senio ha rivissuto l’emozione di quella notte a Greccio. Molte persone hanno partecipato alla realizzazione del presepe vivente. Pastori, re magi e fedeli si sono recati, in un clima di raccoglimento e devozione, verso la grotta. Lì, un bambino in braccio a sua madre ha riportato mente e cuore alla notte di Betlemme. Notte santa in cui il Figlio di Dio si è fatto bambino per venire in mezzo a noi, nella nostra umanità e rimanervi per sempre.

Grazie al parroco don Alessandro e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione del presepe vivente.

Sarà riproposta anche il prossimo anno al Santuario di Santa Maria della Neve di Quadalto.