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ALLA LUCE DELLA PAROLA – COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA 29/08/2022

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

 “Perchè chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato” (Lc 14,11)

Lc 14,1.7-14

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.

Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».

Gesù osserva che al pranzo in cui si trova, gli invitati cercano di prendere i primi posti, quelli più importanti e da questa situazione prende spunto per dare un altro insegnamento ai suoi ascoltatori.

Il suo discorso non è rivolto ad un soggetto preciso, ma a tutti e, come fa altre volte, prende ad esempio una situazione ordinaria. Si parla di una festa e Gesù si rivolge sia a chi invita che a chi è invitato, esortando il primo ad invitare poveri, storpi e ciechi e l’altro a non occupare i primi posti. Infatti, il rischio è quello di invitare, cioè fare spazio, solo a coloro che ci piacciono, che ci sono simpatici, dai quali riceviamo qualcosa e di mettersi in competizione per mettersi al centro. 

Ma, Gesù ci dice che queste cose, se vogliamo, naturali nell’uomo, si raggiungono per altre vie: facendo spazio, aprendosi all’accoglienza di chi è ultimo, bisognoso, escluso, di chi non può offrirci niente perché non ha niente e occupando il posto che ci è assegnato. Infatti, Il Signore dona ad ognuno un posto che nessuno può togliere e, che possiamo occupare solo accogliendo Lui. Ma, accogliamo il Signore solo accogliendo l’ultimo, il povero, il bisognoso ed è dal Signore stesso che riceveremo il contraccambio proprio stando in quel posto, ruolo che lui ci ha assegnato perché la vera gloria non è quella che viene dagli uomini, ma è nello stare in comunione con il Signore dal quale viene tutto il resto.