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ALLA LUCE DELLA PAROLA – COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA 01/01/23

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO

“Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”. (Lc 2, 19)

Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

La Chiesa questa domenica celebra la sollennità di Maria madre di Dio e offre alla nostra attenzione la scena del presepe. C’è il bambino adagiato nella mangiatoia, ci sono Maria e Giuseppe, e ci sono i pastori. L’invito di Luca è quello di leggere la scena sia attraverso i pastori, che attraverso Maria. I primi arrivano sul posto e di fronte al bambino non possono tacere e tornano indietro, cioè alla loro vita, al loro lavoro, lodando Dio. Maria e Giuseppe offrono loro il bambino e lo offrono a noi. Da quell’incontro i pastori comprendono quanto era stato annunciato loro e ora non hanno dubbi: Dio ha mandtao Suo Filgio, il Salvatore, il Dio con noi.
Maria, invece, ha dato alla luce quel bambino e sa che non è nè suo nè di Giuseppe. È lei che lo offre alla vista dei pastori, al loro cuore perchè lo incontrino. Maria non parla, ma custodisce e medita. Ascolta la lode, le parole dei pastori e le mette nel suo cuore, le conserva. Pur donandoci il figlio non smetterà di essere madre e sarà suo compito, insieme a Giuseppe, inserirlo definitivamente nella storia e lo farà osservando i precetti della legge di Mosè e dandogli il nome, che lo rivelerà al mondo. Nell’AT il nome indica l’identità e la missione della persona e questo vale anche per Gesù. Il suo nome rivela chi è e a cosa è chiamato. Rivela all’uomo la sua salvezza.
I pastori sono giunti a mani vuote e tornano indietro con la gioia di chi ha trovato un grande tesoro.
Maria, Giuseppe e il bambino si spogliano di loro stessi per riempire le mani vuote dei pastori.
C’è il dono e l’accoglienza del dono. La povertà di chi si offre e la povertà di chi accolgie il dono.