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ALLA LUCE DELLA PAROLA – COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA 27/11/2022

I DOMENICA DI AVVENTO

“Vegliate dunque, perchè non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà”. (Mt 24, 42)

Mt 24,37-44

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata.

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Il Vangelo della prima domenica di Avvento si ricollega alla XXXIII domenica del Tempo Ordinario, in cui Gesù annunciò ai discepoli la distruzione del tempio, ossia di una fede fondata su riti e leggi. Quella che si può chiamare la vecchia Alleanza per lasciare il posto ad un nuovo rapporto con Dio fondato sulla relazione col Figlio Gesù Cristo.

È un tempo che avrà il suo inizio con l’incarnazione del Figlio di Dio e culminerà quando ogni uomo si incontrerà, nell’ultimo giorno, al Suo cospetto. Un tempo che di fatto stiamo già vivendo in attesa del suo compimento ultimo. Gesù si è già incarnato nella storia, è presente nella vita dell’uomo, ma nessuno sa quando e come avverrà l’incontro finale con Lui. Gesù stesso, sul finire del suo ministero terreno, rivolgendosi ai discepoli, dice che nessuno si accorgerà di niente e, come al tempo di Noè, chi è attento e vigilante, pronto ad accogliere il Signore, potrà entrare in questa nuova relazione con Lui, che ha inaugurato con la sua incarnazione, morte e risurrezione e, nell’ultimo giorno essere ammesso alla vita eterna.

Siamo in attesa di un compimento, ma è un’attesa che è già presenza. Siamo in attesa della Sua venuta, ma “nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo” (Mt, 24,44).